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mercoledì, ottobre 29, 2003
Togliamoci una soddisfazione
Ma voi, non avreste fatto lo stesso? Intendo, se foste stati nell'automobilista.
posted by Theclap 6:55 PM
L'aforisma del giorno
Io non ho segreti. Ma non ditelo a nessuno, eh?
posted by Theclap 6:52 PM
lunedì, ottobre 27, 2003
Ben Harper
Chi viene stasera a Firenze al concerto di Ben Harper?
posted by Theclap 1:11 PM
Una passeggiata. Nient'altro.
[continua da ieri]
Ma se si esclude questo gesto, neanche troppo caritatevole, sono venuto a Modena per niente. Il cuore mi suggerisce di andare a comprare un cd, almeno. Il cervello lo zittisce subito e lo stomaco propone un cappuccino con una pasta alla crema. Lo stomaco la sa lunga.
Caffè del Corso, di fronte al Palazzo di Giustizia. Qui se la tirano troppo. Avanti. Dall’ingresso della biblioteca esce una ragazza con dei libri in mano. Vorrei dirle, letteralmente:
“Anch’io l’ho presa nel culo” e sorriderle, solo per vedere la sua reazione, ma resisto e tiro dritto. All’altezza dell’accademia sento odore di cavallo. O sono gli asini che ci sono dentro? Avanti. Ancora per i giardini. E’ la quarta volta che ci passo, nel giro di neanche un’oretta e mezzo.
Ai tre ragazzi sulla panchina, deve aver fatto, quella canna, perché parlano a voce altissima e scoppiano in risate fragorose, tutti e tre assieme. Rido anche io. Ehhh, sì.
Passo davanti a un bar, con l’intezione di entrare, ma dalla vetrata, vedo l’anziana brutta barista che sta mangiando schifosamente. Uno spettacolo davvero poco invitante. E tiro dritto.
Macchina o cappuccino? Cappuccino o macchina?
Cappuccino.
Profumo di caldarroste: volto la testa dall’altra parte e tiro dritto. Il cinema Principe è fallito?
Una macchina si ferma per far passare un signore, che era fermo sulle strisce pedonali. Lui con la mano fa il segno all’automobilista di andare pure. Secondo il codice stradale è stato lui a dare la precedenza di cortesia alla macchina.
Una ragazza orientale suona ripetutamente il campanello della sua bicicletta, perché un signore che passeggia sulla ciclabile le blocca il passaggio. Appena riesce a superarlo dice piano:
“Ma sei sordo?”
Lui, affretta il passo, incazzato e urla un “Eeeh?” che vuole dire “prova a ripeterlo se ne hai il coraggio”. Lei fa finta di niente e tutto finisce lì.
Ho quasi raggiunto il bar. Ci ero già stato un anno fa, quando ho preso l’inculata dell’Erasmus. Il giorno prima era morto Bertoli e avevo letto l’articolo sul Resto del Carlino. Chissà se è morto qualcuno, questa volta.
“Salve, le è rimasta qualche pasta alla crema?”
“Aspetta che ci guardo” mi risponde la barista, poi va verso il fornello a resistenze elettriche. Non capisco, ma subito salta la luce.
“Black-out?” cerco di fare lo spiritoso, ironizzando sulle paure degli italiani, ma non avrei riso neanche io di questa non-battuta. La tipa va nello sgabuzzino a riattaccare la corrente e le luci si riaccendono.
“Cosa dicevi?”
“Le è rimasta qualche pasta alla crema?”
“Guardiamo… Sì, una treccia.” cazzo, la treccia no, non mi piace.
"Va benissimo. E anche un cappuccino” poi guardo nella sala a sinistra, c’è gente che pranza. Sono le 12.25. Orario perfetto per cappuccino e pasta.
Il signore al bancone dice:
”E’ il forno”
“Cosa?” chiede la barista
“E’ il forno che fa saltare la luce. Ce ne avevo uno anche io”
“Ma è nuovo”
“Si, ma se non si pulisce bene, fa saltare la luce”
“Ma è nuovo. L’abbiamo appena comprato”
“Sì, ma se non si pulisce bene” ripete lui “il grasso si accumula e va da una presa all’altra e fa un corto circuito”
“Ma l’ho pulito bene. E poi è nuovo…” risponde la barista, in evidente difficoltà.
“Posso andare a sedermi di là” chiedo io per salvarla da quel tipo
“Veramente là è già preparato per la tavola calda”
“Allora, va benissimo qui. Posso pagare subito?”
“Sono 2 euro”
Notizie poco interessanti, sul giornale sfogliato in fretta. Un ragazzo di Vicenza di 14 anni si è suicidato -non è poi così male la treccia-. La regina madre per festeggiare il compleanno -buono anche il cappuccino- vuole un posto sull’ultimo volo del Concorde -ma chi se ne fotte-. Poi… fa vedere… Berlusconi -ok, questo niente-. E’ morto Moss, il cantante dei Platters… solo, senza soldi -magari finisco meglio io-… a 77 anni -beh, è già un bel traguardo. Chissa’ se rù lo mette tra i suoi necrologi.
Il signore del corto circuito sta pranzando e parla con un tipo di mouse e di fili del mouse. Mi sta già più simpatico di prima.
Saluto ed esco. Vado verso la macchina. Un brutto tipo mi segue, al massimo lo imballo in retromarcia e poi lo denuncio.
Andando verso casa, mentre una macchina targata RA fa delle manovre da ritiro immediato e irrevocabile di tutte le patenti rilasciate dalla Prefettura e dalla MCTC di Ravenna, ascolto la Jon Spencer Blues Explosion. Ci devo mettere più parti musicali, nella prossima canzone. L’ultima non è… beh, però anche l’ultima è abbastanza musicale, con quell’introduzione, e il finale come pensavamo Martedì. Se solo non fossimo così limitati.
C’è il limite dei 50, quindi faccio i 65. Ho sempre sentito dire che “il contachilometri (cioè il tachimetro) segna sempre una decina di kilometri orari in più” (signor poliziotto, ma lei così mette in discussione decenni di conoscenza popolare. Ma se ne rende conto? Non le sembra di chiedere un po’ troppo a quella divisa?). A questi aggiungo i 4 km di errore che può avere l’autovelox e arrivo a 64. Vuoi che mi facciano la multa per un solo kilometro in più? So benissimo che è possibile e che, anzi, è già successo.
Arrivo a casa, senza aver concluso niente di utile.
Ma ho scritto il due post più lunghi della mia vita.
Se sei arrivato fino a qua, davvero grazie tante. Per ripagarti dello sforzo, ascoltati questa canzone geniale dei Lomas. E’ solo un mega e novanta: non cercare scuse. : )
posted by Theclap 11:56 AM
domenica, ottobre 26, 2003
Una passeggiata. Nient'altro.
A tutti quelli che passano di qui, e non hanno voglia di leggere un post così lungo.
Quello che segue è il racconto di una passeggiata in centro a Modena, con qualche mia riflessione. Niente di più. Nessuna descrizione dettagliata, né tantomeno analisi esistenziali. Solo (com’è che la chiamate voi blogger? Ah, sì) pura e semplice *fuffa*. A voi la scelta
Venerdì mattina dovevo rinnovare il prestito di quattro libri in biblioteca e fare qualche altro giro, quindi sono dovuto andare in centro a Modena.
Parcheggiare è sempre più difficile, merda. Trovo un posto di fianco al tempio, parcheggio e scendo. Ah, la tessera della biblioteca.
Fa freddo e mi metto i libri sotto al braccio sinistro, con la mano nella tasca della giacca, stando ben attento che non mi cada quello di Perec, così piccolo.
Attraverso i giardini. Ci sono un sacco di ragazzi. Quattro bambini, forse delle elementari, parlottano tra di loro, e una ragazzina spiega all’amico che una tipa vuole fare uno scherzo a non so chi mettendo del lassativo nell’acqua. Io alla loro età non sapevo neanche cosa fosse un lassativo. La volta che ci sono andato più vicino è stato in un campeggio, ma facevo almeno la terza media. Le ragazze che erano di turno per apparecchiare avevano messo un po’ di (leggi: troppe) gocce di Guttalax nelle caraffe d’acqua dei maschi. Fortunatamente mi è arrivata la soffiata in tempo e mi sono salvato il culo. Nel senso letterale. Adesso sarebbe più facile fregarmi: basterebbe mettere il lassativo nella birra. E se anche me lo dicessero, chi è che la lascia lì, una caraffa di birra? Io non ce la farei. E’ una questione di morale.
Riemergo dai miei pensieri quando vedo un frisbee volare. Mentre passo osservo quanto lanciano male quei sei ragazzi. Proprio scarsi, complimenti. Non che io sia un fenomeno, chiaro. Comunque, apprezzabile anche solo lo sforzo, col freddo che fa. Pensa alle mani. Brrr.
Arrivo nei pressi della biblioteca. Ah, vè: lì è dove ho preso quella multa di 180.000 lire. Che bei ricordi.
All’entrata della biblioteca, un cartello:
Si avvisa che per l’intera giornata di Venerdì 24 ottobre, la biblioteca sarà chiusa per sciopero
cazzo, è vero. Ecco perché tutti quei ragazzi in giro. Va bè, fa niente, e adesso? Adesso riporto tutto in macchina, perché per colpa di Perec, mi è venuto a far male il braccio sinistro, dal gran che mi stringo al fianco i libri.
Ripasso per i giardini. Tre ragazzi su una panchina si stanno facendo su una canna. La bambina di prima sta ancora spiegando al suo amico lo scherzo del lassativo. Secondo me non ha ancora capito. Mi sa tanto che ci cascherà anche lui. Vè che faccia da tonto.
Appoggio i libri in macchina e torno ai giardini. Vedo un carabiniere che sta andando nella direzione opposta alla mia, devio leggermente per passargli vicinissimo, guardandolo negli occhi. Come una mini beffa alla legge, per tutto quello che ho fatto di proibito nella mia vita mentre adesso, in questo preciso istante, non ho niente di cui preoccuparmi. Soddisfazione magra, ma meglio che niente.
Quella ragazza che ha appena detto “Diocan” l’ho vista centinaia di volte, oppure solo una, ma mi è rimasta impressa?
Entro nella facoltà di giurisprudenza. La segreteria è chiusa per sciopero. Le torrette no. Ma quella a destra è “Bloccata” (io avrei scritto “fuori servizio”, ma il succo non cambia) e quella a sinistra occupata. Mentre aspetto esce dalla segreteria una ragazza carinissima:
“Devi entrare? Hai bisogno?”
“Non lo so” rispondo io
“Cosa devi fare?”
“Devo solo stampare dei certificati. Posso farlo anche alla torretta. Ci vuole il codice?” (ci sono sempre casini, in queste cose)
“Se hai la tessera, sì, ci vuole la password”
“Hm”
“Altrimenti devi avere il codice fiscale”
“Allora userò il codice” nel frattempo si libera la torretta
“Vedi” spiega lei “basta che lo digiti qui”
“Ah, ok. Grazie”
Carinissima e molto gentile. Secondo me si sentiva in colpa per aver aderito allo sciopero. O forse è di Forza Italia? Brutta gente, quella.
Stampo l’elenco degli esami, aggiornato a giugno 2002. Non riporta gli ultimi quattro esami. Mi sono anche andati bene. Dovrò fare un’autocertificazione, come l’anno scorso.
Stampo anche il piano di studi. Esce un foglio coi campi vuoti. Riprovo. La stessa cosa. Sono venuto per niente e me ne vado.
Potrei andare a comprarmi un maglione, che mi serve. Deciso: vada per il maglione.
Passo da Piazza Grande. Una signora con un bambino, circondata da piccioni, ride e lancia un pugno di mangime. Poi un’altra manciata. E ancora un’altra. Poi, magari quando arriva alla sua macchina, vede una cagata di uccello e maledice tutti i volatili del mondo. Io la arresterei, tanto per stare sul sicuro.
Mentre passeggio verso il negozio, intimamente spero che il proprietario, che mi sta molto simpatico, sia in sciopero.
Il negozio è aperto.
“Ciao”
“Ciao” risponde lui, sorridendo “hai bisogno?”
“Vorrei dare un’occhiata ai maglioni”
“Ah, a maglieria siamo messi male. Devo ancora sistemare.”
“Beh, vabè, tanto passo spesso di qua” mento io
“Secondo me saremo pronti per, mah, circa Venerdì prossimo”
“Ok, grazie. Ciao”
“Ciao”
Realizzo che sono venuto a Modena per niente. Non posso andare a casa così.
In piazza, un lavavetri maghrebino sta pulendo la vetrata di un negozio. Mi avvicino per chiedergli perché non stia scioperando. Forse è per la proposta del voto agli immigrati di Fini, quindi perché scioperare contro una maggioranza che cerca di concedergli più diritti di quelli offertigli da cinquant’anni di governi di centro (-sinistra)?
Quando gli arrivo a pochi passi di distanza, però, il ragazzo sposta la scala ed entra nel negozio. Il mio dubbio non trova risposta e io non ho ancora concluso niente di utile.
Faccio un tratto della via Emilia. Cos’è tutto quel rosa tra le riviste, in quell’edicola? Il calendario di…? Massè anche Miriana Trevisan? Oggi mi tocca proprio cercare le foto su Internet.
Sento della musica. Sotto ai portici c’è un tipo che suona il sax su delle basi musicali. Mi frugo nelle tasche per cercare una moneta. 20 centesimi. Glieli appoggio nella custodia del sax già bella piena di monetine - speriamo che non ci compri delle sigarette - e gli sorrido. Mi piace molto ascoltare qualcuno che suona per strada: mi rallegra molto. Poi penso che con l’€uro, anche il costo dei musicisti di strada è aumentato. Una possibile carriera.
[Continua domani. Io ti avevo avvertito, no?]
posted by Theclap 3:04 PM
venerdì, ottobre 24, 2003
ATTENZIONE
Si avvisano i signori lettori che il presente blog aderirà alla giornata di sciopero generale indetta per il giorno Venerdì 24 ottobre 2003.
Chi ha parlato di contraddizione?
posted by Theclap 4:06 PM
giovedì, ottobre 23, 2003
Sono un anarcotrafficante: contrabbando uguaglianza e libertà. Ti serve qualcosa?
posted by Theclap 1:39 AM
lunedì, ottobre 20, 2003
Vita notturna
Lei: Scusa, sai se c’è qualcosa di aperto adesso a Modena? Non so, una discoteca, qualche locale, qualcosa di bello?
Io: Mah… guarda, se ci fosse qualcosa di bello, sicuramente non sarei qui a ubriacarmi.
Lei: …
Io: Sarei là.
Lei: …
Io: …
Lei: …
Io: … a ubriacarmi.
posted by Theclap 4:21 PM
martedì, ottobre 14, 2003
Le perle di…
R.
La F. è *temeraria*: teme il cazzo.
posted by Theclap 3:43 PM
venerdì, ottobre 10, 2003
Cara A.
Stavo pensando che se fossimo entrambi malati della stessa malattia rara, saremmo molto più intimamente legati di quanto non siamo adesso, che godiamo di un'ottima salute.
posted by Theclap 12:36 AM
martedì, ottobre 07, 2003
Serata in casa
Ieri sera, mi rendo conto improvvisamente di avere una incontenibile voglia di casa, chitarra, libro, WinMx, inverno, ciabatte e calze di lana e pigiama.
Niente allenamento, e serata casalinga.
Non succedeva dall’inizio dell’estate.
Del 1998.
posted by Theclap 5:55 PM
lunedì, ottobre 06, 2003
Dal barbiere
Le solite chiacchiere, finchè si sente una voce di donna, dall’altra parte del salone, quella per acconciature femminili.
“Mio figlio ha preso tutti i miei pregi”
Vociare incomprensibile
“…Difetti. Mio figlio ha preso tutti i miei difetti. E anche quelli di mio marito.”
Il tutto detto con un’espressione determinata ed una marcata punta di orgoglio materno. E con il figlio di fianco a lei.
Purtroppo del ragazzino non sono riuscito a vedere il viso, ma ho visto quello della madre, e spero per l’umanità intera che non fosse vero quello che lei aveva appena affermato.
posted by Theclap 4:13 PM
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